JEAN-YVES PÉRON

Vedendo le ripide vallate dell'Alta Savoia, le Alpi che si profilano sullo sfondo e sentendo la freschezza alpina nell'aria, è difficile non meravigliarsi che alcuni intrepidi vignaioli lo stiano attaccando su questi pendii.
Jean-Yves, un savoiardo, è uno di questi. Ha studiato enologia a Bordeaux e ha trascorso alcuni anni lavorando con produttori di vino in Francia e oltre. Nel 2004 è tornato in Savoia e ha iniziato a raccogliere piccole parcelle piantate con vecchie viti di varietà locali sullo scisto chiodato di mica tra i 350 ei 550 metri di altitudine. Ora possiede circa 1,5 ettari di minuscoli appezzamenti che vinifica separatamente: Jacquere, Altesse, Rousanne e Mondeuse che esprimono in modo vivido i dettagli del suolo e la freschezza del clima alpino. Jean-Yves sceglie di fermentare in grappoli interi per le sue uve bianche e rosse ma per quantità di tempo variabili. I risultati sono straordinari.
Nel 2011 Jean-Yves ha ottenuto la licenza di negociant e ha iniziato a lavorare con altri domini della Savoia, in particolare Raphaël Marin e Adrien Dacquin (entrambi certificati biologici). Poi, nel 2017, ha costruito una nuova grotta proprio sopra i suoi vigneti e quelli di Raphaël, che gli ha permesso di aumentare la produzione e iniziare a lavorare con due viticoltori biologici d'oltralpe in Italia: Paolo Angelino a Casale Montferrato e Giorgio Barbero ad Asti.



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